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“Rifugiati e Migranti nel contesto della Unione Europea”
17/03/2016
Interessante relazione quella svolta dal socio del Club Dott. Giuseppe Ferrara giá Funzionario della Farnesina e Addetto in diverse ambasciate europee e del Sud America, che ha affrontato con una analisi basata su dati obiettivi le problematiche connesse a "rifugiati e immigrati". Per comprendere la portata epocale dell'immigrazione, ha detto Ferrara, bisogna tenere presente un quadro d'insieme, partendo dalla considerazione che dal 2010 al 2015 è avvenuta nel mondo una redistribuzione di ricchezza che, in altri periodi, non sarebbe avvenuta nemmeno in un secolo: attualmente vi è un club di 62 super ricchi (53 uomini e 9 donne) che possiede la stessa ricchezza dei 3,6 miliardi di persone più povere del mondo. Questo trend si è aggravato negli ultimi 5 anni; l'1% dei più ricchi si è ulteriormente arricchito del 44%, mentre i 3,6 miliardi di poveri si sono impoveriti del 41%. Lo spaventoso aumento dei flussi migratori dai paesi più poveri non diminuirà quindi né con i muri né con il controllo alle frontiere sin quando non si invertirà questo trend micidiale dei pochi sempre più ricchi ed i molti sempre più poveri. Ed il futuro è ancora più inquietante: nei prossimi venti anni la popolazione che oggi vive nei paesi a basso reddito localizzati per le più nell'Africa sub-sahariana, oggi stimata in 656 milioni di abitanti e destinata a diventare 842 tra 10 anni e 1.050 milioni tra altri 10 anni. La componente giovane in età lavorativa salirà rispettivamente a 290 milioni (10 anni) e 385 milioni (20 anni) per cui sarà necessario disporre mediamente di 8-9 milioni di posti di lavoro in più ogni anno per assorbire l'offerta aggiuntiva derivante dalla crescita demografica della popolazione più giovane in età attiva Ogni insuccesso in tal senso non potrà che produrre nuovi candidati ad una emigrazione dettata dal bisogno di sopravvivere. Attualmente tra i paesi dell'Unione Europea il maggior numero di immigrati si trova in Germania (12 milioni), Regno Unito (9 milioni), Spagna (6 milioni), Italia (6 milioni).
L'Unione Europea ha peró affrontato in maniera scomposta l'emergenza immigrati con 5 Paesi (Austria, Ungheria, Slovacchia, Polonia e Repubblica Ceca) che hanno ripristinato i controlli alle frontiere e rifiutano le quote obbligatorie UE di rifugiati. C'é da augurarsi, ha concluso il Dr Salvo Ramella Presidente del Club, che l'appello di questi giorni rivolto dalla signora Merkel ad affrontare uniti l'emergenza migranti, possa fare breccia in tutti i 28 Paesi della Comunitá.